IL CAPO. Varcato il capo, alle pendici orientali del promontorio, si è formato un notevole accumulo di sabbia che ha chiuso al suo interno un minuscolo ma suggestivo laghetto marino. L'accumulo risale agli anni 60 e segue l'abbandono della costruzione di un'opera portuale. IL VECCHIO PORTO. Una rara immagine del lungomare in costruzione e, sullo sfondo, della diga foranea del porto in costruzione dietro il promontorio. L'insabbiamento del progettato specchio portuale ed il "laghetto"in via di formazione alla base del promontorio. IL CAPO E IL LAGHETTO. La sabbia  trasportata dalla corrente litoranea nel senso Ovest-Est scorre lungo la linea di battigia dell'accumulo e prosegue il suo percorso verso levante. MAGGIO 1996. Facciamo un passo indietro per comprendere meglio la dinamica costiera.  Siamo all'altezza del Cine Teatro, nel maggio 1996: La Provincia Regionale di Messina aveva avviato un intervento urgente di  protezione del lungomare che contemplava lo spostamento a monte della strada ed il versamento di notevoli quantità di sabbia prelevata nella zona di accumulo del porto. I sacchi nella foto, contenenti sabbia, attendono di essere collocati alla base dei versamenti con l'intenzione progettuale di limitarne la dispersione nei fondali.  Non vennero realizzate opere di contenimento per isolare i versamenti e limitare il flusso dei materiali verso Est.    SETTEMBRE 1996. Parte della  sabbia versata nel mese di giugno nel tratto di spiaggia tra via Cordovena e via delle Pergole alimenta il trasporto di materiali verso Levante. Nel settembre 1996 doppia il Capo e si appoggia all'accumulo del "Laghetto" ridisegnandone il profilo. DICEMBRE 1996. La sabbia in movimento verso Est modifica continuamente la forma dell'accumulo alla base del promontorio. Dicembre 1996.  I numeri in rosso visualizzano alcuni punti di riferimento per apprezzare l'evoluzione del profilo di spiaggia nel tempo. La distanza tra il muro del marciapiede della strada e lo "scoglio 1" è di circa 112 metri. Dicembre 1996. Una panoramica più completa sempre del dicembre 1996. Dicembre 1997. A distanza di un anno, si apprezza il movimento della sabbia verso levante:  colmato e superato lo "Scoglio 2", i sedimenti hanno raggiunto lo "Scoglio 3". Marzo 1998. Passano poco più di tre mesi e la linea battigia cambia ancora forma. Ad aprile 1998 il materiale apportato ha creato una spiaggia ampia e profonda, con un fronte di circa 300 metri ed una profondità dal muro della strada di circa di circa 80 metri. DICEMBRE 2006. Nel mese di Dicembre 2006 venne avviato un nuovo intervento nella spiaggia del Lungomare Andrea Doria: i pennelli stabilizzatori realizzati nel 2000, furono prolungati verso monte fino a pochi metri dal muro stradale. Con questo intervento si intendeva limitare il trasporto e bloccare il più possibile la sabbia versata. DICEMBRE 2006. Per realizzare l'intervento venne costruita una pista di servizio (vedi foto dicembre 2006 ) con versamenti di inerti provenienti da una cava. Le mareggiate verificatesi nel corso dei lavori costrinsero l'impresa a ricostruirla piu' volte la pista e quindi ad effettuare diversi versamenti di inerti. FEBBRAIO 2007. Le due foto (del 4 febbraio 2007) documentano l'arrivo nella zona del laghetto degli inerti versati nel dicembre 2006 nella spiaggia del Lungomare Andrea doria. FEBBRAIO 2006. La seconda foto scattata nello stesso punto a documentare l'arrivo della sabbia all'accumulo del "laghetto". APRILE 2007. La foto (dell' 1 aprile 2007) documenta il nuovo profilo della spiaggia modificatosi in conseguenza dell'arrivo del materiale versato nel dicembre 2006 sulla spiaggia del centro abitato. MAGGIO 2007. Per fronteggiare l'erosione, aggravata anche dall'ampliamento del marciapiede del Lungomare Andrea Doria a danno della spiaggia, vengono versati (vedi foto 9 maggio 2007) circa 5 mila mc di sabbia proveniente dal porto. MAGGIO 2007. La sabbia versata a ridosso del nuovo muro stradale per ripascere la spiaggia. MAGGIO 2007. il fronte interessato dai versamenti radenti di sabbia prelevata nella zona di accumulo del porto. La foto del 30 giugno 2007 visualizza il nuovo cambiamento di forma della zona "Laghetto". Siamo a circa un mese  dai versamenti radenti effettuati sulla spiaggia del lungomare A. Doria.  LUGLIO 2007. Ulteriore evoluzione della linea di costa. Ora la sabbia ha chiuso un piccolo specchio d'acqua. Fine luglio 2007. La sabbia apportata si va distendendo sulla linea di battigia in senso Ovest - Est. AGOSTO 2007. Un mese dopo si nota un picco arretramento della linea di costa sulla punta dell'accumulo ed un avanzamento immediatamente ad Est. Ciò conferma le precedenti osservazioni sulle variazioni innescate dal trasporto verso levante del materiale versato. 31 DICEMBRE 2010.  La situazione si è profondamente modificata. In assenza di nuovi apporti di materiale, la spiaggia è arretrata; resiste ancora una discreta profondità che permette l'alaggio di piccole barche da pesca.
 
Il molo del vecchio porto, particolarmente esposto alle mareggiate di maestrale e tramontana, negli anni si è andato frantumando. Oggi piccoli massi orlano l'accumulo di sabbia limitandone l'erosione ed il trasporto verso San Gregorio. I resti dei massi sono dispersi lungo la battigia e nel basso fondale. I resti dei massi al limite della battigia. I materiali di maggiore consistenza e peso formano una sorta di scogliera artificiale radente la battigia. Tuttavia, l'azione demolitrice delle mareggiate agisce sulla barriera di massi e,  in due punti,  il mare è riuscito ad aprirsi dei  dei varchi.  Col passare del tempo ed in costanza dell'azione l'opera demolitrice del mare l'attuale forma è destinata a modificarsi ancora. Uno dei varchi. L'azione del moto ondoso ha spostato i massi esponendo la sabbia all'erosione.  E' dunque probabile un costante allargamento del varco. In questo punto, venuta meno la protezione del materiale più consistente, il mare si è avvicinato fino a qualche decina di metri della litoranea per San Gregorio. Un particolare che segnala l'avvio dell'azione di erosione della parte sabbiosa dell'accumulo. Un suggestivo scorcio della riviera di levante prima della costruzione della strada per San Gregorio. Non vi sono spiagge stabili; qualche piccola zona sabbiosa si è formata tra le numerose scogliere naturali che caratterizzano la costa di Levante. Oggi, parte di quelle scogliere hanno lasciato spazio al lungomare Capo d'Orlando - San Gregorio.  L'esistenza ed il mantenimento di seppur piccole spiagge sabbiose in questa zona dipendono dalla quantità di materiali in movimento da Ovest verso Est che viene "intrappolata" dalle scogliere naturali che la caratterizzano.  Il solo pensare di creare ex novo spiagge, o anche solo di difendere piccoli accumuli temporanei di sabbia che sono frutto di circostanze particolari, ha poco di razionale ed è in aperto conflitto con la storia naturale del territorio che ha determinato questo straordinario paesaggio.

 
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