GLI APPORTI DELLE FIUMARE. Le coste del messinese sono segnate da una fitta sequenza di corsi d'acqua a regime torrentizio caratterizzati da una modesta lunghezza e da pendenze accentuate. Nella foto, bacini imbriferi dal Torrente Rosmarino a Capo Calavà GLI APPORTI DELLE FIUMARE. Nello "studio delle coste" (1991) viene eseguita una stima degli apporti solidi sabbiosi-ghiaiosi prodotti dalle fiumare ed utili al ripascimento naturale dei litorali. Gli apporti solidi fluviali lungo il tratto occidentale della costa tirrenica vengono stimati in 20.000-40.000 mc/anno con punte di 70.000 mc/anno per corso d'acqua (*), in dipendenza della maggiore estensione dei bacini idrografici, del diverso peso dei parametri climatologici e del prevalere delle facies filiscioidi. (*) Fonte: Relazione del Servizio Geologico U.O. "Idrogeologia e difesa del suolo" Provincia Regionale di Messina (19/02/1994). Vedi in Documenti. Le pianure costiere dei Nebrodi sono state formate dal materiale alluvionale trascinato verso il mare dai torrenti. LE FIUMARE DISTRUTTE. Incantevoli ambienti fluviali e torrentizi sono stati devastati dalla cementificazione. LE FIUMARE DISTRUTTE.Dopo il passaggio delle ruspe è diventato più difficile trovare ambienti fluviali e torrentizi naturali. LA FOCE DEL ROSMARINO. Il Rosmarino è uno dei torrenti che più influiscono nel bilancio sedimentario di questo tratto di costa. Dai suoi apporti dipendono le spiagge ad est della sua foce. Le Cosiddette "sistemazioni idrauliche" sono state finanziate dal capitolo di spesa regionale per opere pubbliche finalizzate al contenimento del rischio idrogeologico. La condivisibile finalità (solo nominalistica) è servita da alibi e spunto per l'esecuzione di opere in contesti ove non vi erano effettivi fattori di rischio, insistendo in zone lontane da abitati o infrastrutture essenziali. La cementificazione dei corsi d'acqua attuata alla fine degli anni '80 è stata devastante ed immotivata. Greti di piccoli torrenti sono state trasformati in canali di scarico brutti e malsani; la recisione del rapporto con le sponde e con la falda ha distrutto delicati ecosistemi la biocenosi. Questo corso d'acqua scorre in una zona nella quale non ci sono strutture da difendere né zone esposte a rischi di alcun tipo. Eppure è stato oggetto di una pesante sistemazione idraulica che comporta la riduzione degli apporti detritici sul fondo valle e, di conseguenza, sulle spiagge. In alcuni casi è stata limitata anche la capacità di deflusso delle acque determinando condizioni di rischio prima inesistenti. Le briglie e le soglie trasversali hanno determinato una drastica riduzione della pendenza del profilo di fondo e, conseguentemente, della velocità di deflusso delle acque e della loro capacità di trasporto dei sedimenti. Oggetto di indebita attenzione sono stati anche gli impluvi di alta quota dove, con tutta evidenza, non vi era alcun motivo di intervenire per la mitigazione del rischio idrogeologico a tutti gli effetti inesistente. Poco osservate sono state le norme c.d. "legge Galasso" che sottoponeva a vincolo paesaggistico i corsi d'acqua e le loro sponde per una profondità di 150 metri. In alcuni casi, l'intervento dell'autorità preposta alla gestione del vincolo si è esaurito in marginali prescrizioni relative al rivestimento in pietrame delle opere in cemento. In prossimità delle foci, il ristagno delle acque ha provocato la morìa delle anguille che da sempre risalivano i corsi d'acqua per riprodursi. FIUME ZAPPULLA.Talvolta, la sistemazione delle sponde ha offerto l'opportunità per il saccheggio della sabbia accumulatasi nel letto fluviale. FIUME ZAPPULLA 2. La drastica riduzione della pendenza ha favorito l'insediamento di specie arbustive e forestali nel letto dei corsi d'acqua limitando la capacità di deflusso delle acque e determinando rischi di esondazione aggravati dall'avvenuta esecuzione di opere stradali in alveo. Il letto del torrente Naso completamente invaso dalla vegetazione. Alberi di alto fusto hanno colonizzato il greto della fiumara. Oltre a trattenere gli inerti, ostacolando quindi il trasporto verso il mare della sabbia e della ghiaia drenate, gli arbusti costituiscono un pericolo in caso di piena del corso d'acqua. In queste condizioni i rischi di esondazione di questi torrenti sono notevoli, specie se si pensa che sulle loro sponde spesso sono state realizzate importanti e trafficate strade di collegamento con i comuni interni. Fiume 20 Titolo foto
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