"Le Coste Siciliane erano rimaste intatte per secoli, soltanto dopo la fine delle guerre corsare, finita la paura delle incursioni barbaresche - e questo avveniva nel 1830 con la conquista di Algeri da parte dei Francesi - s'erano popolati villaggi, tonnare, paesini di pescatori, di contadini, spesso raccolti attorno alle antiche torri di guardia. Quelle torri dette saracene ma che in realtà erano state fatte costruire dai vicere' spagnoli a difesa appunto degli assalti dei pirati". Vincenzo Consolo ("L'isola perduta" - La Repubblica 3 novembre 2000) L'arrivo dei sedimenti drenati dai corsi d'acqua garantiva l'alimentazione della spiaggia. Per lungo tempo la quantità degli apporti di materiali è stata superiore a quella delle demolizioni operate dal moto ondoso, e percio' la profondità delle spiagge aumentava. L'integrità della pianura costiera, esente da fenomeni di urbanizzazione, concorreva al fisiologico equilibrio della spiaggia. All'inizio dei primi anni del 1900, i comuni dei Nebrodi che si affacciavano sulla costa tirrenica sorgevano sulle prime alture collinari: Tusa, Caronia, San Fratello, San Marco d'Alunzio, Naso, Ficarra, Piraino, solo per citarne alcuni. Sulla costa, ai primi del secolo scorso, esistevano solo piccoli villaggi di pescatori. A partire dagli anni '60, la crisi economica delle aree interne ha provocato lo spostamento sulla costa di buona parte della popolazione. La disordinata espansione edilizia che ha interessato la pianura costiera ha dato luogo, negli anni, ad una città lineare a ridosso della spiaggia. Per quanto violente potessero essere, le mareggiate si abbattevano su spiagge ampie che assorbivano la forza delle onde. La presenza, fino alla fine degli anni '50, di apparati dunali colonizzati e stabilizzati dalla vegetazione alofila (canne, tamerici, macchia mediterranea) assicurava l'alimentazione della spiaggia anche in occasioni di mareggiate prolungate. CAPO D'ORLANDO. Dagli ultimi anni '60 e poi con maggiore intensita' negli anni '70 e seguenti, avvengono notevoli mutamenti nell'assetto del territorio che altereranno lo storico equilibrio della fascia costiera: a) l'escavazione di ghiaia e sabbia dai torrenti per far fronte alla crescente domanda di materiali da costruzione fa cessare l'apporto di sedimenti; b) le dune vengono distrutte dai processi di urbanizzazione della costa; c) nuove strade ed opere di "difesa" dell'abitato irrigidiscono la linea di costa impedendo alle onde di espandersi. Litorale di Capo d'Orlando, località Trazzera Marina. Prima (fine anni '70) e dopo. Una delle conseguenze tipiche dell'irrigidimento della linea di costa è l'azione di riflessione delle onde. Non avendo più la possibilità di espandersi, le onde colpiscono le opere rigide e, ricadendo, "zappano" la spiaggia trascinando verso il largo i sedimenti. Qui si vede l'onda in arrivo che va ad infrangersi sul muro. Più esigua è la spiaggia maggiore è la quantità di acqua che si solleva. Piu' acqua si solleva maggiore è l'intensità dell'azione distruttiva dell'onda Quando la massa di acqua ricade, il suo peso esercita sulla spiaggia una sorta di "zappatura"; la sabbia viene asportata con la massa d'acqua di ritorno. Sotto la lente d'ingrandimento la massa di acqua e sabbia asportata. La sabbia viene asportata con la massa d'acqua di ritorno (risacca). L'immediato abbassamento della spiaggia dopo una mareggiata comporta anche la scoperta delle fondazioni della struttura riflettente. Indipendentemente dalla tipologia costruttiva, le opere sono esposte a gravi rischi di instabilità; più resistente è la struttura più alto è il rischio di scomparsa della spiaggia L'insinuazione delle onde al di sotto delle fondazioni delle strutture esposte provoca, nel caso di strade lungomare, il sinfonamento della sede viaria Dove permane una sufficiente profondità di spiaggia l'onda riesce a distendersi ed a depositare i sedimenti movimentati rimodellando così il litorale. Assieme alla sabbia si depositano anche materiali diversi trasportati dal moto ondoso. Il loro deposito segnala che l'onda ha potuto estendersi perdendo forza. Titolo foto
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