Al Presidente della Regione Siciliana
All’Assessore Regionale Territorio e all’Ambiente
Alla Commissione IV Ambiente dell’ARS
Da diversi anni in Sicilia si assiste ad una situazione di crescente pressione sulle aree demaniali marittime e di sostanziale privatizzazione delle spiagge, favorita dai ritardi nell’adozione dei PUDM-Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo.
Con le ultime linee guida del 2019 il governo Regionale favorisce la saturazione delle restanti spiagge libere con lidi, stabilimenti balneari e strutture commerciali (bar, ristoranti, locali di intrattenimento) che in molti casi, per le loro caratteristiche e modalità di conduzione, non sono riconducibili agli impianti diretta fruizione del mare, i soli consentiti nella fascia di inedificabilità assoluta dei 150 metri.
La permanenza di tali strutture, spesso realizzate con strutture stabili, comportano da parte dei concessionari la pretesa, e talvolta la realizzazione diretta, di interventi di difesa rigida che degradano il valore della spiaggia.
Al fine di assicurare l’integrità delle spiagge e la loro libera fruizione, quale bene comune,
chiediamo:
- la revoca del Decreto dell’Assessore Regionale Territorio e Ambiente n. 152 dell’ 11/4/2019 contenente la modifica alle Linee guida per la redazione dei PUDM che , a parte ogni ulteriore considerazione di merito, ha avuto l’effetto concreto di bloccare l’approvazione dei piani già adottati dai Comuni
- Il congelamento di nuove concessioni sino all’approvazione dei PUDM
- la promozione ed il sostegno della gestione delle spiagge libere da parte dei comuni attraverso il rifinanziamento e il potenziamento delle finalità delle leggi regionali di istituzione del servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere siciliane” (L.R. 1 settembre 1998, n. 17)
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